Pugno che guarda avanti venendo dal passato e Fondacci che guarda indietro venendo dal futuro.
Trovare un indirizzo comune non sarà una delle cose più semplici, ma che sia partita la ricerca è sicuro.
Il punto esatto dove si possano ritrovare Pugno e Fondacci è la vera sorpresa, perchè quando parla Pugno, Fondacci ha le cuffie e quando Fondacci parla, Pugno suona.

Pugno/Fondacci: Blues Mirror

Blues, “colpi” e “grip” elettronico!
Pugno che guarda avanti venendo dal passato e Fondacci che guarda indietro venendo dal futuro.

 La musica porta in se, sempre e comunque, la contemporaneità e le ambientazioni che la rendono attuale, anche se a volte politically uncorrect.
Il Blues nasce come il lamento contemporaneo di un popolo, che travasando il recipiente diventa l’humus per le varie contemporaneità a seguire… influenzando quello che per convenzione abbiamo chiamiamo musica leggera.

Son House, Robert Johnson, Sonny Boy Williamson, Blind Lemon Jefferson e tutti quelli che consideriamo stilisticamente “blues pre-war” hanno visto migrare, gradualmente, il proprio lamento dalle campagne più profonde del Mississippi, dal Minnesota al golfo del Messico, lentamente dentro le zone urbane ed industriali. Il suono è diventato un altra cosa, il suono è diventato appunto “Urbano” influenzando quasi tutta la storia del Rock.

Ora, Maurizio Pugno, classe 1966, chitarrista e compositore che è ormai da tempo parte integrante del panorama “Blues & Dintorni” Europeo, al quale ha contribuito con la propria esperienza e versatilità riconosciutagli in tutto il mondo, “voltandosi avanti”, incontra la contemporaneità nel giovane musicista Michele Fondacci, classe 1985, diplomato in percussioni, composizione e musica elettronica, che oggi si dedica prevalentemente alla musica applicata alle arti visive, componendo per teatro, danza, cinema, opere audio-visive e nuove forme d’arte visuali, ispirato dal minimalismo americano, dal jazz, dal rock e dalla musica elettroacustica.

I vent’anni che dividono i due musicisti Umbri, saranno una specie di “Blues Mirror”, sulla quale piattaforma visionaria verrà, tessuto lo show.
Pugno che guarda avanti venendo dal passato e Fondacci che guarda indietro venendo dal futuro.

Pezzi di voci, strumenti ed evocazioni che vengono dalla storia del blues si immergeranno nella contemporaneità; come se il Blues invece di andarsene a Chicago si fosse infilato nella sub-way della Milano  di oggi.
La mentalità analogica e l’attitudine naturale di Maurizio Pugno ad interagire con la fisicità dei legni, si fonderanno con le schegge di suono, i rumori e il “groove” di Michele Fondacci, attraverso l’associazione di strumenti tradizionali, strumenti elettronici e «strumenti»  non  convenzionali.

GLI ARTISTI:

Maurizio Pugno

Michele Fondacci

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