“Diario tra le pieghe”, di Mauro Labellarte

LA VOGLIA DI SOCIALIZZAZIONE E LA REALTA’ CHE CI ATTENDE

Sento l ’isolamento e la voglia di uscire aumenta.
Agli “arresti domiciliari” la convivenza con i familiari diventa sempre più complicata.
Nel nuovo futuro ci sarà una gestione ragionata dei tempi e delle categorie che usciranno, le ”ore d’aria” che ci verranno concesse saranno razionate – almeno per un po’ di tempo-, in attesa che un vaccino ci riporti alla antica normalità.

Eppure forse cambierà anche altro: il nostro modo di stare insieme.
La paura, l’insicurezza e l’allontanamento sociale ci hanno fatto ricordare quanto sia importante l’”altro”.
Lo stare lontano ha portato alla luce quanto davamo per scontato lo stare insieme, il vivere la relazione e l’altrui presenza. Non abbiamo solo il bisogno di incontrare ma di conoscere meglio chi avevamo attorno.
Non solo convivere con gli altri, ma imparare meglio a viverci.

Il rapporto con gli altri è una gran ricchezza: chi non ce l’ha è spaesato, disincantato, cade in depressione.
I collega di lavoro, il barista sotto casa, il salumiere del supermercato che prima erano figure di sfondo, forse da adesso avranno da noi qualcosa in più che un semplice sorriso (che è già un inizio!). A maggior ragione i nostri familiari e amici, perché abbiamo vissuto sulla nostra pelle quanto sia difficile fare da soli.

Io ci ho sempre un po’ puntato, nella vita come nel fare impresa.
Questo tempo ci ha dato maggior tempo: qualcuno lo ha dedicato anche a recuperare vecchi contatti con conoscenti che erano scivolati via dai nostri pensieri. Bene!

Proposito per il futuro: mettere sempre in agenda, da ora in poi, un tempo per la relazione.